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Ansaldo SVA |
Lo SVA, acronimo delle iniziali dei progettisti (Umberto Savoia e Rodolfo Verduzio) e di quella della fabbrica Ansaldo di Genova, nacque nel 1917, grazie anche alla collaborazione di Celestino Rosatelli, al fine di realizzare un nuovo caccia per l'esercito italiano. Il velivolo risultò però scarsamente maneggevole, e fu quindi impiegato come ricognitore con la denominazione di SVA 4. In questo ruolo fu uno dei migliori velivoli della prima guerra mondiale. Una versione dotata di maggior autonomia, lo SVA 5, fu impiegata anche per compiti di bombardamento e si rese protagonista del famoso volo su Vienna, effettuato da una formazione guidata da Gabriele D'Annunzio. Furono anche sviluppati 2 modelli biposto, lo SVA 9 per l'addestramento, e lo SVA 10 per ricognizione armata e bombardamento leggero. Lo SVA 3 fu una versione da caccia, caratterizzata da un'apertura alare minore, mentre l'Idro-SVA fu un caccia idrovolante. Nel dopoguerra, gli SVA furono protagonisti nel 1920 della trasvolata Roma-Tokio, guidata da Arturo Ferrari. La produzione dei modelli SVA 5 e 10 terminò nel 1928, ma diversi esemplari rimasero in servizio con la Regia Aeronautica addirittura fino agli anni '30.
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Ansaldo SVA |